“La televisione è quella bestia insidiosa, quella Medusa in grado di paralizzare un miliardo di persone a occhi sbarrati ogni sera, quella sirena che canta, chiama e alletta, promettendo così tanto e concedendo, in definitiva, così poco”
(Ray Bradbury)
Ormai da decenni la televisione è entrata nelle nostre case, nelle nostre abitudini quotidiane, ma in alcuni casi l’uso diventa un abuso, quando l’individuo non è più in grado di darsi dei limiti rispetto alla quantità di tempo passata davanti al piccolo schermo, magari anche senza essere veramente interessati ai programmi trasmessi o semplicemente facendo zapping. Esistono due diverse forme di dipendenza televisiva, entrambe caratterizzate da un aumento esponenziale delle ore passate davanti alla televisione e ansia e irritabilità nel momento in cui, per qualche motivo, si deve fare a meno di guardarla.
Teleabuso:
provoca una specie di intossicazione cronica che trasforma gradualmente la mentalità del telespettatore che diventa passivo (con perdita di iniziativa, impulso e senso critico) ed apatico (con indifferenza e mancanza di motivazione), come se si trovasse in uno stato di inerzia dal quale esce ogni tanto con un’ondata di impulsività spesso interpretata come comportamento violento improvviso.
Telefissazione:
l’assoluta immersione della mente del telespettatore nello schermo, in modo ripetuto o prolungato. Il suo effetto è un’intossicazione televisiva acuta che si riflette in uno stato mentale che oscilla tra l’ebbrezza, o la trance estatica, ed il vuoto tipico di una semiparalisi mentale.
Ma quando bisogna preoccuparsi?
1. Quando le ore televisive superano quotidianamente le 2-3 ore giornaliere e sostituiscono tutti gli altri interessi e relazioni sociali.
2. Quando l’individuo non tollera alcuna forma di intervento o interruzione durante la visione di un programma.
3. Desiderio compulsivo di comprare prodotti pubblicizzati in televisione.
4. Confusione tra realtà e televisione, dando per vera qualsiasi notizia venga trasmessa in tv.
5. Sintomi di nervosismo se impossibilitati a guardare la tv.
I rischi più grossi sono la diminuzione della capacità di percepire correttamente la realtà, perdere il controllo della propria vita, e una riduzione generale del movimento che, oltre che all’obesità, può alterare la vitalità dell’individuo.
Riferimenti bibliografici:
– Alonso-Fernández Francisco “Le altre droghe: alimentazione, sesso, televisione, acquisti, gioco, lavoro” – Roma: EUR, 1999. – 208 p.; 21 cm.
-Rispoli L. “Esperienze di Base e Sviluppo del Sé- L’evolutiva nella Psicoterapia Funzionale”, Franco Angeli, 2004.
– Pani Roberto, Biolcati Roberta “Le dipendenze senza droghe: lo shopping compulsivo, Internet e il gioco d’azzardo”-Utet 2006
– Tejeiro Salguero T. Dipendenza dai videogiochi, “Personalitàdipendenze”, 9 (2003), n.1, p.11-22
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