“Internet è così grande, così potente e inutile, che per alcune persone è un completo sostituto della vita”
(Andrew Brown)
L’apporto di internet nella nostra società, soprattutto per ciò che concerne la comunicazione e la diffusione delle notizie, è senz’altro grandioso. La quantità di informazioni che possono essere veicolate da questo potente strumento è infinita, alcune persone riescono ad utilizzarlo senza esserne sopraffatti, ma, in alcuni casi, anch’esso si può rivelare una fonte di dipendenza. Internet viene utilizzato ovunque: in ufficio, tra le mura domestiche, nelle scuole e, con l’avvento degli smartphone, in qualsiasi luogo ci troviamo. Con esso ci si tiene aggiornati su ciò che succede nel mondo, si inviano email e messaggi, si cercano dati inerenti al proprio studio o al proprio lavoro, e non tutti coloro che lo usano restano alzati tutta la notte per chattare, perdono ore al lavoro rischiando i licenziamento in giochi interattivi, ma continuano a dare priorità alle relazioni e alle attività reali della loro vita, senza sottrarsi alle proprie responsabilità.
Jamison (2000), definisce l’internet addiction disorder una dipendenza caratterizzata dall’“uso eccessivo di internet, che compromette progressivamente la sfera sociale e relazionale dell’individuo, che viene assorbito completamente dall’esperienza virtuale”. Comporta la presenza di sintomi fisici e psicologici. Tra i primi si riscontrano mal di testa, mal di schiena (determinato dalla postura davanti allo schermo), sindrome del tunnel carpale (causata dall’eccessivo e continuativo uso del mouse), disturbi del sonno (derivati dalla quantità di ore notturne perse di fronte al pc), indebolimento del sistema immunitario e stanchezza oculare. Tra i secondi si sono riscontrati ansia, disturbi dell’umore e riduzione dell’autostima. Nei casi più gravi può portare anche a dissociazione, patologie del sistema muscolo-scheletrico e alterazione dei ritmi circadiani. Questi sintomi vengono, però, spesso attribuiti erroneamente ad altri fattori.
Ma come si riconosce l’insorgenza di questa dipendenza prima che insorgano sintomi e patologie fisiche che compromettano la quotidianità?
1. Controllo ripetuto, anche più volte in un’ora, della posta elettronica.
2. Prolungato periodo di tempo trascorso in chat ogni giorno.
3. Zapping continuo alla ricerca di strumenti e informazioni sui motori di ricerca.
4. Senso di vuoto, malessere o agitazione quando non si ha la possibilità di accedere ad internet.
5. Riduzione del profitto scolastico e/o assenteismo sul luogo di lavoro.
Se presentate due o più di questi sintomi, prendetelo come un campanello d’allarme e rivolgetevi ad uno specialista.
Riferimenti bibliografici:
– Alonso-Fernández Francisco “Le altre droghe: alimentazione, sesso, televisione, acquisti, gioco, lavoro” – Roma: EUR, 1999. – 208 p.; 21 cm.
-Rispoli L. “Esperienze di Base e Sviluppo del Sé- L’evolutiva nella Psicoterapia Funzionale”, Franco Angeli, 2004.
– Pani Roberto, Biolcati Roberta “Le dipendenze senza droghe: lo shopping compulsivo, Internet e il gioco d’azzardo”-Utet 2006.
– Tejeiro Salguero T. Dipendenza dai videogiochi, “Personalitàdipendenze”, 9 (2003), n.1, p.11-22.
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