“Se c’è qualcosa di sacro, il corpo umano è sacro” (Walt Whitman)
Il sistema nervoso delle donne sembra più predisposto al dolore e le donne sembrano anche più ansiose degli uomini. Questo potrebbe trovare una spiegazione in uno squilibrio degli ioni calcio e magnesio, un fenomeno che viene spesso chiamato “spasmofilia“. Si tratta di una sindrome enigmatica sempre più discussa, il cui termine è usato raramente. Generalmente vi si fa riferimento quando si parla di persone che presentano anche una certa fragilità psicologica, una propensione all’ansia, un’instabilità dell’umore e un’ipersensibilità al dolore e allo stress.
La spasmofilia si presenta in due forme: da un lato uno stato latente di ipereccitabilità nervosa e muscolare, e, dall’altro, rare crisi con sintomi di tetania. Un altro sintomo che si manifesta spesso sono i movimenti ritmati e involontari delle palpebre. E’ facile mettere in evidenza l’ipereccitabilità latente dei muscoli e dei nervi: questi segni confermano che lo stato di nervosismo non è dovuto solo a fattori psicologici. Ad esempio è osservabile attraverso una contrazione del labbro superiore dopo la percussione della guancia col martelletto, questo si chiama segno di Chvosteck. Di interesse secondario sono il segno di Trousseau, ovvero la contrazione involontaria della mano dopo aver gonfiato il bracciale per la misurazione della pressione arteriosa, e l’esistenza sul tracciato dell’elettromiogramma di dipoli nel corso dello studio delle contrazioni muscolari.
Questa iperattività è provocata da un’insufficienza di calcio e di magnesio ionizzati in seno alla cellula, ovvero ad un’anomalia biochimica. Può essere dovuta a fattori ereditari o acquisiti, ad esempio causata da assunzione di diuretici, eccesso di alcol, cattivo assorbimento provocato da un’eccessiva assunzione di lassativi. Inoltre sembra che l’adrenalina sia libera in eccesso dalle fibre del sistema nervoso autonomo, il che aumenta i sintomi d’ansia e la stanchezza. Tra i sintomi più comuni, nel 90% dei casi ci si alza al mattino senza aver tratto giovamento dal sonno e durante il giorno si manifestano spesso sintomi di stanchezza; nervosismo e irritabilità; disturbi digestivi e stitichezza; tachicardia, dolori sparsi che danno la sensazione di impossibilità di movimento e crampi muscolari.
La spasmofilia si può limitare a questi disturbi modesti ma può anche sfociare in sintomi più gravi, un esempio ne sono le crisi tetaniche. In queste crisi improvvisamente le estremità delle dita si serrano le uno contro le altre, talvolta anche i piedi si inarcano involontariamente in dentro, con le dita flesse; il soggetto può anche avvertire formicolio alle mani, pizzicorii intorno alla bocca, dolori abbastanza simili a quelli dei banali crampi e una sensazione di malessere e di angoscia irreprimibili. In una crisi d’angoscia si può anche verificare un’accelerazione dei movimenti respiratori che provoca una fuoriuscita eccessiva di anidride carbonica e altera l’equilibrio acido-basico del sangue. Il calcio ionizzato diminuisce notevolmente e i nervi diventano ipereccitabili.
La spasmofilia dà moltissimi sintomi e disturbi diversi e quelli elencati non sono neppure tutti. Nonostante tutto questo la medicina ufficiale è (soprattutto in Italia) assai restia ad ammetterne l’importanza e persino l’esistenza. Gli spasmofili sono estremamente numerosi e costituiscono una massa ingente di consumatori di medicinali, soprattutto di antidolorifici, calmanti, ansiolitici, tutti farmaci che debbono essere somministrati per tutta la vita in dosi sempre crescenti.
Ma come si può curare la Spasmofilia?
La vera cura della spasmofilia, a mezzo di minerali e vitamine, renderebbe invece pochissimo. Quindi si nega l’esistenza stessa della malattia, oppure la si confina a quei rarissimi casi estremi di tetania in cui l’ammalato viene colpito da paralisi, da crampi fortissimi, che lo rendono un invalido. Come già detto casi gravissimi, ma molto rari. Se siete afflitti da una decina o più di questi sintomi è ben facile che anche voi apparteniate a questo esercito di persone dolenti. Le analisi della calcemia e della magnesiemia (percentuale di calcio e magnesio presenti nel sangue) servono a poco in quanto la carenza che provoca i disturbi è quella che si verifica a livello del siero delle cellule e non del siero del sangue. In pratica la conferma migliore di una supposta spasmofilia, la può dare una integrazione di bioregolatori di alcuni giorni, che dà immediatamenti effetti positivi e che è assolutamente innocua.
Le persone con spasmofilia traggono giovamento da tecniche di rilassamento e di respirazione diaframmatica, per questo la psicoterapia Funzionale si rivela essere un’ottima soluzione.
Foto di Francesca Galvani
Riferimenti bibliografici:
– Belaisch J, De Kervasdoué A. “Perchè le donne soffrono di più ma vivono più a lungo'”, Baldini Castoldi Dalai Editore, 2005.
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