“Immaginate un gigantesco asteroide in rotta di collisione diretta con la Terra. Questo è l’equivalente di quello che ci troviamo di fronte oggi – il cambiamento climatico – , eppure noi oggi siamo ancora indecisi nell’agire”
(James Hansen)
I rappresentanti di quasi 200 paesi si sono recentemente incontrati in Francia per discutere i cambiamenti climatici. Citando il presidente Obama “Nessuna sfida rappresenta una minaccia maggiore per le future generazioni del cambiamento climatico.”
Eppure il sentimento pubblico manca del senso di urgenza che queste osservazioni dovrebbero infondere. Un sondaggio del 2014 del Pew Research Center, per esempio, ha scoperto che solo il 29% degli intervistati ha valutato il problema del riscaldamento globale come una priorità assoluta.
Un nuovo articolo pubblicato sul Psychological Science aiuta a spiegare perché. Gli autori dell’articolo – Sander van der Linden, Edward Maibach, e Anthony Leiserowitz – hanno collaborato ad una ricerca per identificare gli aspetti chiave del cambiamento climatico e forme di comunicazione attraverso le quali questi viene comunicato che contribuiscono alla mancata corrispondenza tra l’urgenza e la gravità dei cambiamenti climatici, da un lato, e il diffuso disimpegno pubblico dall’altro. Essi sottolineano cinque caratteristiche della psicologia umana che rendono la comunicazione del cambiamento climatico particolarmente impegnativa, cercando contemporaneamente di comprendere come rendere la comunicazione della scienza e della politica più efficace.
In sintesi, ecco le loro cinque intuizioni e raccomandazioni:
- Le persone sono generalmente più sensibili alle esperienze personali rispetto a un’analisi astratta. Questo può essere un problema, perché il cambiamento climatico è tipicamente descritto in termini statistici molto astratti – vediamo numeri e cifre, ma raramente si riconoscono gli effetti del cambiamento climatico nella nostra esperienza quotidiana. Gli autori suggeriscono che “l’informazione sui rischi dei cambiamenti climatici deve essere tradotta in esperienze personali facilmente riconoscibili e concrete.” Per fortuna, questo potrebbe non essere così difficile: il cambiamento climatico sta già avvenendo in modi che influenzano la nostra quotidianità.
- Percezione di scarso controllo. Di fronte al cambiamento climatico, è facile perdere ogni senso di efficacia personale. Si può, però, far leva sul capitale sociale: siamo esseri sociali che rispondono alle norme sociali. Motivare le singole persone ad agire può essere una sfida, ma la creazione di norme comunitarie gratificanti possono contribuire a promuovere comportamenti a favore dell’ambiente anche quando il comportamento individuale sembra una goccia nel mare.
- Si tende a trattare gli eventi immediati e personali in modo molto diverso da ciò che è lontano e incerto. Quando il cambiamento climatico è presentato come lontano nello spazio e nel tempo, è più facile da ignorare. Potrebbe essere più efficace comunicare il cambiamento climatico concentrandosi di più sugli effetti regionali del riscaldamento che sono più vicini nello spazio e nel tempo.
- La tendenza a rischiare può dipendere dalla considerazione di potenziali perdite o guadagni. In particolare, le persone sono più disposte a tollerare il rischio quando si tratta di perdite. “Queste intuizioni psicologiche”, scrivono gli autori, “suggeriscono di spostare la comunicazione dalle conseguenze future potenzialmente negative legate al non agire sul cambiamento climatico agli effetti positivi che un’azione immediata può determinare”.
- La ricerca suggerisce che motivare comportamento con ricompense estrinseche – quali incentivi monetari per il risparmio energetico – potrebbe essere più efficace se abbinato a ricompense legate a bisogni più profond Quando si è intrinsecamente motivati, il comportamento pro-ambientale è più probabile che sia mantenuto dopo che gli incentivi estrinseci vengono rimossi.
Pertanto, i responsabili politici e i divulgatori scientifici farebbero bene a concentrarsi sulle manifestazioni concrete del cambiamento climatico nella nostra esperienza, sulle conseguenze del riscaldamento che stanno interessando le nostre comunità qui ed ora, e sul modo in cui le nostre azioni attuali possono essere legati agli utili, piuttosto che alle perdite, alle norme sociali e alle nostre stesse motivazioni intrinseche.
Lascia un commento