“Siamo tutti spettacolari. Siamo tutti timidi. Siamo tutti in grassetto. Siamo tutti eroi. Siamo tutti impotenti. Dipende solo dal giorno.”
(Brad Meltzer)
La timidezza è un atteggiamento di chiusura, introversione, scarsa capacità di socializzare e pudore eccessivo rispetto a quello che la situazione dovrebbe comportare. Il timido è una persona che parla poco per paura di sbagliare ed essere giudicato, spesso legata anche ad una mancanza di fiducia nell’Altro.
Una certa dose di vergogna è normale e sana nei contesti nuovi in cui non sappiamo come comportarci e non siamo sicuri di piacere, ma diventa eccessiva e deleteria se ci blocca e ci impedisce di godere di tutto quello che la vita ha da proporci.
La timidezza può essere accompagnata da segnali fisiologici, alcuni visibili anche all’esterno, come il rossore in volto, la tachicardia, l’aumento di sudorazione e un accenno di balbettio.
Chi è timido vorrebbe piacere all’altro ma non è sicuro di arrivare al risultato. Da dove ha origine la timidezza? Tutti i bambini sono felici di mostrarsi: fanno vedere ai genitori i propri disegni, i bei voti scolastici, i nuovi passi di danza che hanno imparato a lezione, e generalmente si aspettano segni di approvazione. Se più di una volta questo mostrarsi non viene valorizzato o viene criticato, si insinua dentro il bambino il germe della vergogna; se percepisce troppo spesso di non piacere, finisce col convincersi di non piacere mai, di poterlo fare con molta fatica o di non essere capace e finirà col chiudersi in sé stesso nonostante il bisogno di relazioni umane.
Ecco alcune strategie pratiche per vincere la timidezza
- Stendi una lista dei tuoi punti di forza. Possono riguardare qualità del tuo carattere, competenze che hai acquisito nel mondo scolastico o lavorativo, oppure doti naturali o che hai sviluppato attraverso i tuoi hobbies. Ci sono sicuramente delle cose che sai fare e qualità che ti riconosci se rifletti un poco su di te e su quello che fai nella quotidianità. Questo ti aiuterà a non focalizzarti sugli errori e saranno elementi su cui fare leva nelle situazioni che di solito ti creano delle difficoltà.
- Chiedi a chi ti stima cosa gli piace di te. Se ti è difficile stendere da solo una lista dei tuoi punti di forza puoi chiedere a chi ti è vicino, a chi ti vuol bene, chi ti cerca, chi ti dà degli incarichi sul lavoro perché è convinto che tu sia una persona capace e competente. Anche in questo caso stendi la lista delle risposte che ti vengono date, poi usala e concentrati sulle qualità che gli altri apprezzano di te ogni volta che la timidezza prende il sopravvento.
- Sostegno sociale. Definisci cosa ti fa sentire a tuo agio e in quali situazioni non ti senti timido. In un contesto nuovo fatti accompagnare da chi ti sostiene e valorizza, potrete esplorare insieme luoghi e contesti nuovi. A volte avere un apripista è ciò che ci vuole per esporsi gradualmente in situazioni poco conosciute.
- Controlla il linguaggio non verbale: apri le spalle e concentrati sui tuoi piedi ben ancorati a terra, tieni la testa alta e guarda in faccia il tuo interlocutore. E’ vero che le nostre emozioni influenzano la nostra postura ma è vero anche il contrario, perciò allenati a mantenere questa posizione, non in modo rigido ma elastico, e presta attenzione alle sensazioni nuove che arrivano. Sorridi a chi ti sta di fronte e già questo ti farà apparire più sicuro di te.
- Osserva gli altri. Ricorda che non sei sempre al centro dell’attenzione e spesso nessuno ti sta veramente osservando e concentrandosi sui tuoi errori. Non hai bisogno di parlare a tutti i costi e di essere perfetto. Osserva anche gli altri, scoprirai che non sei il solo timido tra i presenti. Inoltre è utile apprendere come si comportano gli altri in situazioni di disagio.
Dopo qualche tempo in cui applichi questi semplici passi, potrebbe succedere che le persone notino i tuoi cambiamenti. Buona sperimentazione!
Foto di Francesca Galvani
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