“Perché se incontrarsi resta una magia,
è non perdersi la vera favola.”
(Massimo Gramellini)
Gli studi condotti sugli animali dimostrano che il comportamento sessuale è riflesso e strettamente collegato ai livelli ormonali, al contrario di quello umano in cui, oltre agli ormoni, esso è influenzato anche dagli stimoli ambientali ed è meno stereotipato, quindi le osservazioni tratte dal comportamento animale non sono pienamente estendibili a quello degli esseri umani. Negli ultimi decenni l’emergere sempre con maggior frequenza dei disturbi sessuali ha portato ad un crescente interesse anche sulle forme di comportamento più complesse, come il desiderio sessuale.
Il desiderio sessuale può essere definito come l’insieme di pensieri e fantasie a sfondo sessuale e della necessità fisiologica di ricercare un comportamento sessuale. La sessualità è qualcosa che comprende elementi organici, cognitivi ed emotivi, e allo stesso tempo è determinata da fattori filogenetici e culturali, dalle condizioni sociali e dalla condizione fisica.
Negli esseri umani il comportamento sessuale si manifesta attraverso una componente appetitiva e una risposta sessuale. La prima è caratterizzata da eventi intrapsichici che originano a livello cognitivo (nella corteccia cerebrale) ed emozionale (nelle zone dell’ipotalamo e dell’amigdala). Il desiderio sessuale va distinto dall’eccitamento e può essere definito come lo stato di motivazione nei confronti di una possibile esperienza sessuale, mentre l’eccitamento può manifestarsi sia a livello psicologico che a livello oggettivo e fisiologico.
Essenzialmente è influenzato da 5 fattori:
- Componente cognitiva: a livello intrapsichico il desiderio si forma attraverso pensieri, immaginazioni e fantasie.
- Componente emotiva: a livello motivazionale le emozioni come la gioia e la tristezza influenzano lo stato mentale. Un equilibrio emotivo e psicosociale è determinante per una normale risposta fisiologica del desiderio sessuale: qualsiasi evento in grado di alterare il funzionamento di una di queste sfere, può alterare la fisiologia del desiderio.
- Rapporti di coppia: l’affetto reciproco è uno degli aspetti che influenza i rapporti interpersonali; anche il contesto di coppia è determinante, soprattutto per ciò che riguarda aspetti come la durata del rapporto ed eventuali infedeltà.
- Componente culturale: riflette i valori, i significati e le regole riguardo l’espressione della sessualità che vengono impartiti nell’infanzia e che influenzano il resto della vita.
- Componente fisiologica e ormonale: Gli steroidi sessuali esercitano un’azione di promozione sul desiderio sessuale perché agiscono a livello centrale e sono di supporto nell’eccitazione e nell’orgasmo. Gli ormoni sessuali agiscono a livello organizzativo nel periodo pre e perinatale determinando la femminilizzazione o la mascolinizzazione del cervello, e questo porta ad effetti permanenti sullo sviluppo fisico e sul comportamento sessuale dell’individuo. Nella pubertà si manifestano altri effetti altrettanto specifici di questi ormoni, non solo sulla differenziazione morfologica ma anche sullo sviluppo di fantasie e pensieri a contenuto sessuale. Nell’essere umano il deficit congenito di estrogeni non è determinante per l’orientamento sessuale e per l’identità di genere, mentre gli androgeni sono importanti per la funzione riproduttiva maschile. Si è, però, dimostrato che essi sono necessari ma non sufficienti per un normale desiderio sessuale. Per quanto riguarda la donna le variazioni dei livelli ormonali nelle fasi di vita e del ciclo mestruale e le variazioni in risposta ad altri ormoni e neurotrasmettitori sono influenti sul desiderio. Inoltre, nella donna non vi è un singolo ormone determinante come accade nel testosterone per l’uomo. Esiste un aumento del desiderio durante le fasi follicolari e ovulatorie del ciclo mestruale, quindi ancestralmente le variazioni della libido sono collegate alle fasi riproduttive e fertili. Sulla sessualità femminile agiscono maggiormente anche le condizioni emotive, il benessere fisico e psichico, fattori affettivi e relazionali, che possono alterare gli effetti diretti degli ormoni sessuali circolanti.
Riferimenti:
Jannini E. A., Lenzi A., Maggi M. “Sessuologia Medica: trattato di psicosessuologia e medicina della sessulità”, edizioni Elsevier s.r.l., 2007.
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